Un viaggio tra i sapori e la sapienza artigiana
Addentratevi nel cuore della Toscana più autentica, fatta di viti e ulivi centenari, acque prodigiose e grotte sotterranee, paesi arroccati che custodiscono tesori nascosti. L’esperienza autentica che cercate vi aspetta in Valdinievole.
Accomodatevi ai tavolini di un bar in una delle tante piazze colorate, o per una pausa più lunga scegliete una trattoria o un agriturismo lungo la strada: sarà il modo migliore per entrare in contatto con la terra che vi circonda.
In ogni assaggio troverete la Valdinievole. Secoli di esperienza, lavoro sapiente e passione racchiusi in una goccia di Olio Extra Vergine di Oliva IGP Toscano. Conoscenza della materia prima e coraggio di sperimentare, in una tavoletta di cioccolato artigianale di Monsummano Terme. Sapienza e amore, in un cucchiaio di zuppa calda di legumi e fagioli di Sorana IGP. Allegria e gioia, in un brigidino di Lamporecchio o in una cialda di Montecatini.
Addentratevi poi nei vicoli lastricati in pietra alla ricerca delle botteghe artigiane, dove mani esperte compiono ancora gesti antichi ricchi di sapienza, dando vita a prodotti unici, veri “ambasciatori” del territorio, come la carta di Pescia o le calzature di Monsummano.
Cosa c’è di più semplice e spontaneo per conoscere un luogo se non entrare in contatto con le sue tradizioni? Preparatevi ad intraprendere un viaggio nella storia di questa terra, che orgogliosamente custodisce i sapori e i mestieri di una volta.
La Valdinievole custodisce ancora oggi antiche tradizioni ed è un territorio ricco di prodotti agroalimentari e artigianali, da conoscere e provare: ogni borgo o cittadina, in ogni periodo dell’anno, può diventare l’occasione per una sosta gustosa.
A tavola mantiene la sua autenticità, grazie a ricette semplici e ingredienti di prima qualità. Dagli ulivi centenari nasce l’olio del Montalbano IGP, extra vergine di oliva di altissima qualità, ricavato da una sapiente spremitura a freddo, che sprigiona profumi e aromi intensi. È perfetto a crudo per completare una zuppa di fagioli di Sorana IGP, bianchi o rossi, delicati e gustosi.
Accanto all’olio, è il vino a contendere il titolo il titolo di re delle tavole toscane. Un calice di Chianti Montalbano DOCG è l’accompagnamento ideale a un tagliere di formaggi e salumi, dal pecorino al latte crudo, al buristo, un tipico insaccato di carne e sangue di suino, fino alla finocchiona IGP, il più celebre dei salumi toscani, reso unico dall’aroma dei semi e dei fiori di finocchio.
Per l’aperitivo e accanto a pietanze più delicate, provate il sapore secco, vivace e armonico del Bianco della Valdinievole DOC, dal colore giallo dorato, talvolta tendente al frizzante. Con l’appassimento delle stesse uve si ottiene il Bianco della Valdinievole Vin Santo Doc, ideale per un dolce fine pasto accanto agli immancabili cantuccini.
La cucina tradizionale propone il grosso di Pescia, un asparago che può raggiungere i 50 cm di lunghezza, prodotto antico di eccezionale qualità coltivato ancora oggi da pochi agricoltori. I tagli meno nobili della carne, tipici della cucina povera, danno vita a piatti sostanziosi e gustosi come la cioncia, che si prepara con le parti più consistenti e callose della testa del vitello, aromatizzate con spezie, olive nere e peperoncino.
Tra i dolci sono in tre a contendersi il titolo di ambasciatori della Valdinievole: i brigidini di Lamporecchio, croccanti cialde profumate all’anice, presenti e conosciute in tutta Italia nelle sagre e nelle feste di paese e, il cioccolato di Monsummano Terme, orgoglio della “Chocolate Valley” toscana; la cialda di Montecatini, farcita con una golosa granella di zucchero e mandorle tritate, è il dolce tipico della città, prodotto da poche famiglie di pasticcieri tra cui Bargilli (dal 1936) e Desideri.
I brigidini di Lamporecchio
Secondo la leggenda furono le monache di Santa Brigida a creare queste gustose cialde, aggiungendo alla classica ricetta delle ostie uova, zucchero e anice. Tradizionalmente cotti tra due dischi di ferro sulla fiamma del camino, oggi si producono con una macchina che emette un caratteristico sbuffo ritmato: una presenza fissa nelle sagre di paese.
Nel periodo di Carnevale, le case profumano di berlingozzi appena sfornati, dolci antichissimi che pare si preparassero già nel 1400 in occasione del Giovedì Grasso, mentre in autunno la tradizione propone i necci con la ricotta, squisite crespelle di farina di castagne.
Il cibo può essere momento di incontro: a giugno nel territorio di Buggiano, Sgranar per colli è una camminata degustativa, mentre nel mese di ottobre a Chiesina Uzzanese, nella frazione di Molin Nuovo, si tiene la Sagra del Ballotto, un’occasione per degustare caldarroste e castagne bollite.
L’artigianato
Non solo eccellenze a tavola: sono tanti gli artigiani che mantengono in vita arti e mestieri di un tempo.
Pescia e la carta
Il Museo della Carta di Pietrabuona, una delle dieci Castella nella Svizzera Pesciatina, è un punto di riferimento per artisti e studiosi di tutto il mondo e custodisce veri e propri tesori, dalle filigrane con le effigi di Napoleone e Maria Luisa d’Austria (1812), agli strumenti d’epoca per la creazione della carta artigianale.
Un ricchissimo patrimonio di tradizioni è legato alla produzione della “carta a mano” e al distretto nato intorno alla città di Pescia, documentato sin dal 1481. Una storia raccontata nel Museo della carta di Pietrabuona, che protegge e tramanda questa antica arte, che ha fatto di Pescia uno dei luoghi più amati dagli artisti, tra cui Pablo Picasso, Giorgio De Chirico, Renato Guttuso, Giorgio Morandi, Pietro Annigoni.
A mano, come una volta
Risale all’inizio del XX secolo la storia calzaturiera di Monsummano Terme, centro importante per l’industria delle calzature made in Italy. Fare una scarpa a mano, oggi come un secolo fa, è un’arte antica, ricca di segreti in ogni fase della lavorazione, dalla scelta dei pellami, al taglio, alla cucitura fino alle rifiniture finali.
Sempre a Monsummano Terme, ma anche nelle zone di Larciano, Vinci, Lamporecchio, si producono prodotti di pelletteria di alta qualità, uno dei settori di eccellenza del Made in Italy. In particolare la città di termale vanta una lunga tradizione nella produzione di calzature.
Legate alla raccolta delle erbe palustri del Padule di Fucecchio sono la produzione di spazzole e scope di Larciano e l’impagliatura di sedie e damigiane a Monsummano Terme e a Lamporecchio, dove è viva anche la tradizione artigianale dei cappelli di paglia.