Valdinievole Artistica
«Ma la piacevole permanenza in città dipendeva anche dalle manifestazioni artistiche o ricreative che si succedevano durante la stagione di cura. D’altra parte, erano numerosi i musicisti che durante la stagione delle cure permanevano a Montecatini, come Gioacchino Rossini, Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Ruggero Leoncavallo, Umberto Giordano, Pietro Mascagni, Arturo Toscanini».¹
La posizione strategica, l’immagine urbana moderna, l’ottimo livello di strutture alberghiere e la vivacità culturale hanno reso Montecatini Terme e la Valdinievole un luogo d’incontro e di scambio internazionale. Qui sono passati, nel corso della sua storia, personalità appartenenti al mondo delle arti e delle discipline umanistiche, sovrani, politici e diplomatici europei, élite nazionali ed estere. In questo rifugio, prediletto da musicisti, scrittori e artisti, molte opere originali sono state concepite, eseguite o esposte al pubblico per la prima volta.
¹ C. Massi, Montecatini Terme nella candidatura seriale transnazionale The Great Spas of Europe – La Convenzione UNESCO sulla Protezione del Patrimonio Mondiale, in «Bollettino della città di San Miniato», n.86, 2019
Dalla fine dell’Ottocento ai primi decenni del Novecento, Montecatini ha vissuto il suo periodo d’oro, la Belle Époque dei melodrammi e delle operette, dei caffè chantant e dei casinò.
La città fu scelta come luogo d’elezione da Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini e Ruggero Leoncavallo. Nella scenografia urbana dell’epoca comparivano, oltre alle storiche Terme Leopoldine, i grandi alberghi internazionali, gli stabilimenti Excelsior, le Terme Tamerici, le Terme del Tettuccio. Alcune di queste grandi architetture eclettiche, dal fascino allo stesso tempo classico e moderno, accolgono ancora i visitatori con la bellezza di un tempo.
Uno dei protagonisti di questo fiorente periodo è l’artista fiorentino Galileo Chini, attivo al Padiglione per la vendita dei Sali Tamerici, allo stabilimento omonimo, al salone delle feste del Grand Hotel La Pace, al Palazzo Comunale di Montecatini Terme. La sua arte trovò espressione in dipinti, decorazioni, vetrate, lucernari, pavimenti, pannelli ceramici e in grès.
Galileo Chini (1873-1956)
Pittore, grafico, ceramista, fondatore a Firenze di una delle più importanti manifatture artistiche del tempo, decorò i saloni della Biennale di Venezia dal 1904 al 1913, curò la messa in scena di opere di Sam Benelli, ideò scenografie e bozzetti per Giacomo Puccini. La sua fama lo portò nel 1910 fino a Bangkok, per decorare il salone del trono del sovrano. Ancora oggi molte sue opere sono visibili a Montecatini e in altre città vicine.
Il clima della Belle Époque si respira alle Terme del Tettuccio, meraviglia architettonica ideata nel 1916 da Ugo Giovannozzi, che volle evocare il fascino delle antiche terme romane attraverso colonnati, cortili, tribune, fontane riccamente decorate, tra cui emergono la galleria dei banchi di mescita con i sette pannelli allegorici dipinti da Basilio Cascella, la tribuna per la musica, con la cupola dipinta da Ezio Giovannozzi, il salone delle Poste e Telegrafi, il Caffè storico.
Questo clima solenne lo si ritrova anche alle Terme Excelsior, con le due esedre laterali chiuse da vetrate artistiche, intervallate da colonne corinzie, alle Terme Tamerici, tipica espressione dell’eclettismo del tempo, che unisce il rinascimento toscano, il moresco veneziano, il neo-medievale, e infine nella facciata del Kursaal, nato nel 1907 come “tempio della Lirica, dell’Operetta e della Mondanità” e divenuto poi casinò, cinema-teatro, spazio espositivo e grande sala da ballo.
Il Palazzo Comunale di Montecatini Terme ospita, il Mo.C.A – Montecatini Terme Contemporary Art, galleria civica dedicata all’arte moderna e contemporanea. Collocata negli spazi un tempo occupati dal servizio postale e decorati da Galileo Chini, ha nella sua collezione opere di maestri dell’arte del Novecento, tra cui Orfeo Tamburi, Sergio Scatizzi, Salvatore Fiume, Pietro Annigoni e Joan Mirò.
Il maestro spagnolo è presente con la grande tela dal titolo Donna avvolta in un volo di uccello, esposta per la prima volta a Montecatini Terme in occasione del grande evento del 1980 a lui dedicato Mayo Miró, curato da Carlos Franqui, suo grande amico. Il maestro, affettivamente vicino a Montecatini Terme, non poté partecipare per l’età avanzata, ma il legame con la città fu suggellato dal dono dell’imponente opera, che da allora è parte della collezione comunale.
Non solo Montecatini, anche gli altri centri della Valdinievole si distinguono per la qualità della proposta artistica.
Nella chiesa di San Francesco a Pescia è possibile ammirare il dipinto su tavola di San Francesco e storie della sua vita di Bonaventura Berlinghieri, datato 1235. La prima tavola ad essere eseguita dopo la morte del Santo avvenuta nel 1226.
Sempre a Pescia, presso la Gipsoteca Libero Andreotti, è possibile osservare circa 250 pezzi provenienti dallo studio dello scultore, originario di questa città storica. La collezione comprende bozzetti, calchi, modelli formati in gesso e frammenti. La raccolta, insieme all’archivio, è allestita dal 1992 sui tre piani del Palazzo del Podestà, detto anche Palagio. La Gipsoteca dal 2022 ha la qualifica di museo di rilevanza regionale, di conseguenza è entrato a far parte del Sistema Museale Nazionale.
Il Museo Civico Palazzo Galeotti nacque nel 1894, da un’intuizione di Cesare Stiavelli che ebbe l’idea di raccogliere in un unico luogo «gli oggetti d’arte ignorati o dimenticati nelle chiese e nelle case del Comune». La vicenda novecentesca del museo è legata alla figura del politico Leopoldo Galeotti, che lasciò tutti i suoi possedimenti all’Opera Pia, appositamente costituita, contribuendo al progresso della comunità cittadina. Dal 1898, palazzo Galeotti ha accolto, oltre agli uffici dell’Opera Pia, il museo civico e la biblioteca comunale. Il Museo Civico conserva circa 2000 pezzi della collezione Ansaldi, depositata presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. È possibile ammirare diversi dipinti a fondo oro provenienti dalle Gallerie Fiorentine, oggi Uffizi, già dagli inizi del Novecento.
La Gipsoteca Libero Andreotti e Museo Civico Galeotti costituiscono la rete dei Musei Civici di Pescia e fanno parte, insieme al Museo della Carta, del Sistema Museale Pistoiese.
Il Museo della Carta di Pescia si trova a Pietrabuona ed è dedicato alla divulgazione dell’arte della carta fatta a mano. Attraverso un interessante percorso che si snoda all’interno della settecentesca Cartiera Le Carte, si viene introdotti ai segreti di quest’arte e, grazie ai Mastri Cartai dell’Impresa Magnani, si ha la possibilità di realizzare un foglio di carta fatto a mano, a partire da un mucchio di stracci. All’interno dell’antica Cartiera Le Carte, sede del Museo, sono conservate le antiche macchine per la creazione della pregiata carta fatta mano.
Libero Andreotti (1875-1933)
Nacque a Pescia in una famiglia di modeste condizioni. Si trasferì prima a Lucca poi lavorò come illustratore a Palermo e successivamente come scultore a Milano e a Parigi. Sostenuto dal mercante d’arte Vittore Grubicy de Dragon, a Milano si dedicò alla scultura di piccole dimensioni, mentre a Parigi, grazie all’amicizia con il couturier e mecenate Jean-Philippe Worth, entrò in contatto con il mondo artistico francese. Visse a Firenze dopo la Grande Guerra in cui insegnò scultura per tutta la vita all’Istituto d’Arte di Porta Romana.
A Collodi, paese che diede i natali a Carlo Lorenzini, si trova il primo “giardino d’artista” della Toscana, realizzato nel 1956. In una cornice naturale sono tutt’ora esposte opere di grandi maestri come Venturino Venturi, Emilio Greco, Pietro Consagra, il designer Marco Zanuso e l’architetto paesaggista Pietro Porcinai. Filo conduttore è il mondo di Pinocchio.
A Monsummano Terme si trova il Museo di Arte Contemporanea e del Novecento – Mac,n, che ospita una ricca collezione creata grazie alle donazioni di artisti e collezionisti, con opere di Vinicio Berti, Ferdinando Chevrier, Marcello Guasti, Quinto Martini, Jorio Vivarelli, Pietro Annigoni.
Opere di Annigoni si trovano a Ponte Buggianese presso la Pieve di San Michele Arcangelo. Qui si può ammirare un imponente ciclo di affreschi, realizzati tra il 1967 e il 1984, che sorprende lo spettatore per la sua potenza visiva.